Ha ragione Ken quando dice…educhiamo i nostri figli dalla pancia in su e ci fermiamo sul cervello, anzi su una parte soltanto di esso (emisfero sinistro). La nostra società e la scuola ci limitano. Secondo il modo comune di pensare studio e lavoro non posso essere piacere e divertimento ma sofferenza fatica e dolore. Non siamo d’accordo, e in molti. Nasciamo con straordinarie capacità immaginative, creative, intellettive che la scuola non ci aiuta a trovare e ad utilizzare. E ne rimaniamo inconsapevoli scordandoci anche le correlazioni sistemiche tra le medesime. Mi spiego: mente, corpo, sentimenti e relazioni col prossimo non sono SEPARATE ed indipendenti ma CONNESSE, hanno natura sistemica, organica. Per non citare l’ultima delle considerazioni che Ken sostiene: il potenziale che può emergere dal coltivare i nostri talenti latenti, SPESSO NASCOSTI. Ci viene spesso detto che è troppo tardi. Che la vita è un percorso lineare, una rampa di discesa che va sempre più a scemare col passare degli anni in una cornice di lasciate che diventano perse. Nulla di tutto ciò dice Ken.
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