LA CURTIS: L’ORGANIZZAZIONE ECONOMICA DEL FEUDO

La vita dei proprietari terrieri e dei servi tra VIII e XI secolo ruotò attorno a un nuovo modo di organizzare la grande proprietà terriera: la curtis. L’organizzazione in corti  fu elaborata nelle terre dei Franchi, dalle quali si diffuse in molti dei paesi che sarebbero stati poi conquistati da Carlo Magno.

La corte era un’azienda agraria divisa in due parti, una che il proprietario faceva coltivare direttamente ai suoi servi e i cui frutti utilizzava direttamente per il suo fabbisogno (la parte dominica, cioè del dominus, del signore), e una, divisa in mansi, cioè poderi, data in affitto a famiglie di contadini liberi in cambio di censi in denaro o in natura (parte massaricia ).

In genere le terre migliori erano comprese nella parte dominica mentre quelle più difficili da coltivare venivano date in affitto nel massaricio.

La parte dominica aveva come centro l‘abitazione del signore con le stalle. le cantine, i magazzini.

Dal momento che il lavoro dei servi padronali non era in genere sufficiente a garantire la coltivazione di tutta la terra del proprietario posta nel dominico, i massari, cioè i contadini che lavoravano le terre in affitto, non solo pagavano al proprietario un canone in natura o in denaro, ma dovevano anche impegnarsi a effettuare un certo numero di servizi per coltivare le terre domenicali a fianco dei servi. Questi servizi si chiamarono corvées  ed erano gratuite, cioè non retribuite. In questo modo il proprietario risolveva il problema della carenza della manodopera alle sue dirette dipendenze.

LA CURTIS