ITALIA, Processo unificazione 1859-1871

Processo unificazione italiano, 1859-1918
Re di Sardegna e Duca di Savoia: fu lui a concedere nel 1848 lo Statuto Albertino

Mappa della Prima guerra d’Indipendenza (1848)
Camillo Benso conte di Cavour: fu il primo ministro che guidò l’unificazione italiana fino al 1861
Vittorio Emanuele II, primo Re d’Italia dal 1861 al 1878
Giuseppe Garibaldi fu il generale che guidò la spedizione dei Mille nel 1860, conquistando l’Italia meridionale contro i Borboni.
Itinerario della spedizione dei Mille (1860)
Battaglia presso Calatafimi (1860)

Prima Guerra di Indipendenza


1848: scoppiò la Prima Guerra d’Indipendenza, in quanto, dopo varie insurrezioni anti-asburgiche nelle più importanti città del Lombardo-Veneto (Milano e Venezia), Carlo Alberto di Savoia si pose a capo di una coalizione di Stati italiani e dichiarò guerra all’Austria, con l’intenzione di conquistare il Regno del Lombardo-Veneto.
Inizialmente vittorioso, Carlo Alberto venne in seguito sconfitto e fu costretto a consegnare il regno a suo figlio, Vittorio Emanuele II.
1852: Camillo Benso conte di Cavour diventò primo ministro del Regno di Sardegna e iniziò a pianificare nuove strategie innovative per riuscire a unificare la penisola.
Cavour, infatti, si rese subito conto che senza l’appoggio di una potenza europea non sarebbe mai stato possibile sconfiggere gli Asburgo: quindi, attraverso una serie di manovre diplomatiche, riuscì a ottenere il sostegno della Francia di Napoleone III.

 

Seconda Guerra d’Indipendenza e Spedizione dei Mille


1859: scoppiò la Seconda Guerra d’Indipendenza.
Il Regno di Sardegna, affiancato dalla Francia, riuscì a ottenere la Lombardia, evento che portò, in seguito, all’annessione al Regno di Sardegna anche della Toscana, di Parma, di Modena e della parte di Romagna governata dallo Stato Pontificio. questa successione di avvenimenti, comportò tuttavia il ritiro dalla guerra della Francia di Napoleone III.
1860: Giuseppe Garibaldi, un generale e condottiero italiano, con circa un migliaio di uomini al seguito, partì da Quarto, vicino a Genova, in nave e raggiunse Marsala, in Sicilia.
Dalla Sicilia, combattendo contro l’esercito borbonico, i Mille conquistarono tutta l’isola e iniziarono a risalire verso Nord, vittoria dopo vittoria, fino a Napoli.
Nelle stesse settimane il re Vittorio Emanuele II mosse l’esercito per conquistare le Marche e l’Umbria, regioni controllate dallo Stato Pontificio e, evitando il Lazio, scese con i soldati fino in Campania.
1860: Vittorio Emanuele incontrò Giuseppe Garibaldi a Teano, vicino Caserta, riunendo così la penisola.
1861: Vittorio Emanuele II dichiarò la nascita del Regno d’Italia con capitale Torino.

1864: la capitale fu temporaneamente spostata a Firenze.

 

Terza Guerra d’Indipendenza e Breccia di Porta Pia


1866: l’Italia non era ancora del tutto unita e liberata. Mancavano, infatti, ancora parti importanti come il Lazio e il Veneto ed il nord est.
Il Veneto fu liberato da Vittorio Emanuele con la Terza Guerra d’Indipendenza, dopo essersi schierato a fianco del nascente Impero tedesco.
1870: i bersaglieri del re giunsero a Roma, dove si aprirono un varco nelle Mura ed entrarono in città (un evento che verrà ricordato come la Breccia di Porta Pia), mettendo fine al potere del Papa.
A quest’ultimo, infatti, furono concessi solo il Palazzo Pontificio a Castel Gandolfo, i palazzi del Vaticano e un indennizzo annuo in denaro.
1871: Roma divenne la capitale del Regno d’Italia.