Il congresso di Vienna (1814-15) apportò notevolissimi ingrandimenti alla Prussia, che, oltre a recuperare i territori perduti, ottenne anche parti della Sassonia, della Pomerania svedese e della Polonia occidentale, la Renania, Colonia, Treviri. Dopo il 1815 furono vanificate le speranze in un’apertura in senso liberale; e la Prussia subì profondamente l’influenza reazionaria dell’Austria diretta da Metternich nel quadro della Santa Alleanza. Un ruolo guida tra il 1818 e il 1834 ebbe la Prussia nella formazione di un’unione doganale (Zollverein) volta a creare un mercato unico tedesco. Nel 1848-49 il liberalismo prussiano e tedesco subì una decisiva sconfitta a opera delle forze conservatrici. La via all’unificazione della Germania sotto la leadership prussiana venne così aperta non dai liberali ma dai conservatori, di cui leader geniale divenne il junker prussiano Otto von Bismarck, nominato cancelliere nel 1862 da Guglielmo I (1861-90). Bismarck fu il grande artefice dell’unificazione tedesca, che venne condotta a compimento con una serie di guerre vittoriose contro la Danimarca (1864), l’Austria (1866) e la Francia (1870-71). La Prussia divenne così lo stato dominante della Confederazione germanica e della Germania, oltre che il più forte stato del continente. La tradizionale influenza dell’Austria su molta parte del mondo tedesco ebbe fine. Effetti delle prime due guerre furono l’annessione alla Prussia dello Schleswig e dell’Holstein, dell’Hannover, dell’Assia-Cassel, di Nassau, di Francoforte, lo scioglimento della Confederazione germanica strumento dell’egemonia austriaca e la formazione di una Confederazione della Germania settentrionale; della terza l’annessione dell’Alsazia e della Lorena settentrionale con Metz e l’inglobamento degli stati meridionali tedeschi nella Germania unificata. Il 18 gennaio 1871 Guglielmo I fu proclamato a Versailles imperatore di Germania, divenuta una federazione di 25 stati, di cui la Prussia, il cui sovrano era per diritto imperatore tedesco, costituiva il nucleo dominante sulla base di un blocco di potere monarchico-aristocratico-burocratico-militare e di un parlamento dai poteri ridotti, eletto sulla base di un suffragio che divideva in maniera piramidale il corpo elettorale in tre classi. E tale la Prussia rimase fino al crollo dell’impero nel 1918.