PETRARCA, Erano i capei d’oro a l’aura sparsi

Nel sonetto che studiamo oggi, Erano i capei d’oro a l’aura sparsi, Petrarca descrive la bellezza di Laura, la donna che lui ama.

Laura viene descritta come qualcosa di accecante, come una fonte di luce molto intensa, tanto è bella.

Questa forza che sprigiona la bellezza della sua amata, rende quasi impossibile per il poeta vivere in tutta la sua verità questo sentimento.

Proprio come non si riesce a fissare lo sguardo sul sole alto nel cielo, così Petrarca rimane accecato dalla potenza dell’amore per Laura e non riesce a vedere la possibilità di viverlo pienamente: quando pensa a Laura, tutta la sua persona viene investita da un’esperienza così totalizzante che ne rimane tramortito, intimorito, che non riesce a controllare. La sua vita stessa sembra perdersi, smarrirsi.

Ecco allora che per rendere possibile la descrizione stessa di Laura, Petrarca si costruisce un’immagine nella sua fantasia della donna che ama; si costruisce un “ombra” perfetta di Laura che lui possa dominare. Questo lo fa, proprio perché l’amore che lui vive per Laura è troppo forte, diremmo irrazionale, che potrebbe portarlo a sbagliare, a peccare. Un’immagine, invece, perfetta, immutabile, dominabile è qualcosa che Petrarca riesce a contemplare, a descrivere.

C’è però un problema.

Tutte le immagini che noi costruiamo con la fantasia, sono fragili. E questo Petrarca lo sa.

Sa che “l’ombra” che gli permette di contemplare e lodare la sua donna, con il tempo, si indebolirà e forse svanirà. L’ombra, l‘immagine che lui descrive è solo un riflesso della persona di Laura, e come tutte le ombre perderà la sua brillantezza: ad esempio Laura invecchierà, perdendo la carica estetica del suo fascino; Laura infine morirà!

Dunque, cosà rimarrà della grande invenzione della sua fantasia?

Rimarrà un ricordo perfetto, delicatissimo, struggente ma lontano, a tratti irreale tanto è costruito in maniera sublime, quasi sacra. Ma lontana.

Il grande tentativo che Petrarca compie per vivere l’amore della sua vita, in conclusione, è quello di idealizzare Laura.

Questo lo fa per due motivi: da una parte per riuscire a realizzare un amore che gli appare, nella vita, impossibile da vivere in maniera giusta e rispettosa nei confronti sua donna; dall’altra è uno sforzo incredibile di non perdere mai Laura, cercando di salvarla dalla corruzione inevitabile e dalla morte stessa.