POLITICA E MEME

Nella classifica dei meme “politici” ricopre sicuramente la prima posizione quello che vede Giorgia Meloni protagonista e che sta spopolando su social e web: ripreso da un comizio dell’esponente di Fratelli d’Italia è stato “remixato” facendolo diventare un jingle virale non solo su web e social, ma anche nelle discoteche. Attenzione anche al nuovo canale di comunicazione Tik Tok che comincia a produrre numeri da record.

La Meloni è uno dei bersagli preferiti dai creatori di meme, come dimenticarsi di “Ollolanda”.

Il jingle viene ripreso proprio dai soggetti “bersaglio” del comizio della Meloni: gay, LGBT, drag queen che ne fanno un cavallo di battaglia mediatico danzando sulle sue note.

Ma sta anche avvenendo un fenomeno nuovo; la Meloni, che è probabilmente consigliata da uno staff comunicazione competente e creativo, è riuscita a sfruttare i meme penalizzanti trasformandoli in elementi a suo favore. Il liet motiv Dio, Patria e Famiglia se risulta inascoltabile per una parte politica, potrebbe affermare valori nei quali si riconosce in pieno un’altra parte, il risultato è stato che la Meloni ha aperto il suo ultimo comizio proprio sulle note dell’ultimo Jingle.

Lo stesso Salvini deve probabilmente una buona parte del successo politico e mediatico al suo spin doctor Luca Morisi che ha saputo creare una macchina comunicativa perfetta (che lui stesso definisce la Bestia), portandolo ad acquisire 3,5 Milioni di follower e a consegnarli lo scettro di politico europeo più “seguito” in assoluto.

Mi piacerebbe pensare ai meme come ad un intrattenimento innocuo, commenti divertenti e sgarbati sugli eventi attuali, ma ora siamo molto al di là di questo. Le guerre meme sono una caratteristica costante della nostra politica e non vengono utilizzate solo dai troll di Internet o da alcuni bambini annoiati nel seminterrato, ma da governi, candidati politici e attivisti in tutto il mondo. La Russia ha utilizzato meme e altri trucchi sui social media per influenzare le elezioni statunitensi nel 2016, usando una “fabbrica” di troll nota come Internet Research Agency per seminare contenuti pro-Trump e anti-Clinton su varie piattaforme online. Entrambe le parti in conflitti territoriali come quelle tra Hong Kong e Cina, Gaza e Israele, India e Pakistan stanno usando meme e propaganda virale per influenzare il sentimt sia locale che internazionale.