L’ORLANDO FURIOSO

L’Orlando furioso, di Ludovico Ariosto, 1532

La fuga di Angelica
L’inizio della narrazione avviene quando Carlo Magno sottrae Angelica ai due contendenti Orlando e Rinaldo promettendola in sposa a chi si fosse battuto più valorosamente nell’imminente battaglia contro i mori di re. Lo scontro si risolve in una sconfitta per i cristiani e Angelica ne approfitta per fuggire, dando inizio a una girandola di inseguimenti (da parte di Rinaldo, Ferraù, Orlando).
Angelica viene catturata dagli abitanti dell’isola di Ebuda e legata a uno scoglio per essere divorata da un’orca mostruosa, venendo poi liberata da Ruggiero. La donna si rende invisibile grazie al suo anello magico e continua a fuggire, spezzando in seguito l’incantesimo del castello del mago Atlante.
Capitata sul campo dove infuria la guerra tra pagani e cristiani, si imbatte saraceno Medoro gravemente ferito: lo cura, si innamora di lui e lo sposa, partendo poi con lui per l’Oriente.
Sulla spiaggia di Tarragona, in Spagna, i due stanno per imbarcarsi, quando incontrano un pazzo dal quale scappano a stento: è Orlando, che ha appreso del loro matrimonio e ha perso il senno. Angelica e Medoro partono e questa è la loro ultima apparizione del poema.

La follia di Orlando
Orlando, il campione dei paladini cristiani, fa un sogno in cui vede Angelica in pericolo, quindi lascia Parigi nel bel mezzo della guerra contro Agramante e inizia a cercare la donna. Durante la ricerca, il paladino finisce prigioniero nel castello di Atlante, in compagnia di Ruggiero e altri guerrieri, e viene liberato grazie all’intervento di Angelica che gli sfugge.
Durante il nuovo inseguimento capita nel luogo che aveva visto l’amore di Angelica e Medoro, finendo per impazzire di gelosia: avendo perso del tutto il senno, va in giro per il mondo a fare follie, finché Astolfo non va sulla Luna a recuperare il suo senno dentro un’ampolla. Il paladino rinsavito torna a dare il suo aiuto alla guerra contro i mori e partecipa allo scontro dei tre contro tre sull’isola di Lipadusa, che si conclude con la vittoria dei cristiani.

L’amore di Ruggiero e Bradamante
Bradamante, la sorella di Rinaldo innamorata del pagano Ruggiero, cerca il suo amato e incontra Pinabello, che le racconta di come il fidanzato sia prigioniero del mago Atlante, suo padre adottivo che vuole impedire che diventi cristiano.
La donna libera Ruggiero dal castello del mago anche grazie all’aiuto di Melissa, un’incantatrice che le predice le future gesta degli Este la cui stirpe nascerà dalle nozze tra lei e il guerriero.
Ruggiero viene però rapito dall’ippogrifo, un cavallo alato inviato da Atlante, e giunge all’isola della maga Alcina dove libera Astolfo trasformato in mirto.
In seguito, Ruggiero libera Angelica dall’orca dell’isola di Ebuda e ne è affascinato, ma la donna fugge. Il guerriero viene poi nuovamente rapito da Atlante nel suo castello, che Astolfo riuscirà a distruggere liberando lui e Bradamante, prima di impossessarsi dell’ippogrifo.
Ruggiero decide di tornare al campo pagano per unirsi a re Agramante, ma viene coinvolto in una serie di scontri con gli altri saraceni e, ferito, deve separarsi da Bradamante. Ritrovata la sua donna, apprende dallo spirito del mago Atlante la verità sulle sue origini cristiane; viene poi battezzato da un eremita e si converte per sposare Bradamante. Le nozze concludono il poema.

La guerra tra pagani e cristiani
Il conflitto nasce dalla volontà del re africano Agramante di vendicare la morte del padre, ucciso a suo tempo da Orlando, per cui si allea al re di Spagna Marsilio e invade la Francia, infliggendo una serie di dure sconfitte ai cristiani e giungendo ad assediare Parigi.
Qui il guerriero pagano Rodomonte compie straordinarie imprese belliche, restando persino chiuso dentro le mura della città e facendo strage di nemici.
Alla guerra ha fatto mancare il suo apporto fondamentale Orlando, che ha lasciato Parigi per cercare Angelica: in sua assenza i cristiani riescono comunque a riprendersi e a respingere i saraceni. Dio si schiera coi cristiani e invia l’arcangelo Michele a dar manforte ai Franchi; questi scatena la Discordia: l’esercito dei mori è in rotta e Agramante propone un duello di tre pagani contro altrettanti cristiani sull’isola di Lipadusa: i mori vengono però sconfitti. Agramante viene ucciso da Orlando e i regni pagani sono distrutti ovunque, per cui la guerra è vinta da Carlo Magno su tutti i fronti.

Le avventure di Astolfo

Imprigionato in un mirto sull’isola della maga Alcina, Astolfo viene liberato da Ruggiero.
Dopo aver distrutto il castello di Atlante e si impossessa dell’ippogrifo, in groppa al quale inizia numerosi viaggi: visita addirittura l’Inferno e il Paradiso Terrestre, fino a raggiungere la Luna grazie ad un carro magico recuperando il senno perduto di Orlando, racchiuso in una grossa ampolla. Crea magicamente un’armata da usare contro i mori, poi restituisce il senno a Orlando con l’aiuto di altri paladini, dando un contributo decisivo alla conclusione vittoriosa della guerra contro Agramante.

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