LA VIGILIA DELLA I GUERRA MONDIALE

Cento anni fa l’Europa e il mondo furono travolti dalla più terribile guerra mai vista fino ad allora. Il conflitto vero e proprio costò oltre venti milioni di morti, ai quali debbono venire sommati i milioni di vittime dell’influenza spagnola, che infierì su di una popolazione affamata e debilitata da oltre quattro anni di barbaro conflitto, non ché i milioni e milioni di mutilati ed invalidi permanenti.

INTERNAZIONALE

Tutto questo naturalmente non avvenne per “puro caso”, per l’insensatezza dei governi che sostituirono la parola delle armi al dialogo. Alla vigilia della Prima Guerra Mondiale il mondo stava già seduto sopra una polveriera. Un pugno di grandi potenze, fra di loro in antagonismo esasperato, dominava il pianeta. I principali paesi europei si contrapponevano in due grandi alleanze: la Triplice Intesa e la Triplice Alleanza.

L’epoca dello sviluppo “pacifico” del capitalismo, quella che viene ricordata ancora oggi con nostalgia come belle epoque, stava per finire per sempre.
Se si osserva meglio, in realtà anche questo periodo non era certo stato “pacifico”, visto che negli ultimi decenni dell’800 e fino al 1914 il mondo era stato insanguinato da numerosi conflitti: ma tutti fuori dall’Europa e quasi tutti causati dalla corsa alle colonie.

L’unica regione d’Europa dove in quegli anni scoppiarono conflitti era la regione balcanica, dove un crogiolo di popoli scalpitava mentre il vecchio dominatore, l’Impero Ottomano, stava vivendo gli ultimi anni della sua agonia.

Lo sviluppo economico dei quarant’anni precedenti la prima guerra mondiale aveva visto l’ascesa della Germania e degli Stati Uniti come grandi potenze: a queste seguì subito dopo il Giappone, che divenne la prima grande potenza capitalista dell’Oriente.

Il capitalismo aveva ormai raggiunto a propria volta la fase imperialista ed era sempre più caratterizzato dal peso del settore finanziario e dalla necessità di esportare capitali. La concorrenza fra gli stati imperialisti era ormai esasperata e la corsa agli armamenti ne era lo specchio, sarebbe bastata una scintilla per far scoppiare la polveriera.

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