COSA VEDE VAN GOGH?

INTRODUZIONE

Vincent Van Gogh fu autore di quasi novecento dipinti e di più di mille disegni, senza contare i numerosi schizzi non portati a termine e i tanti appunti destinati probabilmente all’imitazione di disegni artistici di provenienza giapponese.

Tanto geniale quanto incompreso se non addirittura disprezzato in vita, Van Gogh influenzò profondamente l’arte del XX secolo; dopo aver trascorso molti anni soffrendo di frequenti disturbi mentali, morì all’età di soli trentasette anni.

In vita riuscì a vendere un solo quadro, La vigna rossa, ora esposto al Museo Puškin di Mosca (Russia). Oggi le sue opere valgono milioni.

 

SVILUPPO DELLA CONSEGNA

In questo quadro vedo blu a cascata. Tutto è blu, anche dove apparentemente non è presente il colore blu. 

La città è blu, le case sono blu, le colline sono blu, le piante sono blu. Poi naturalmente anche il cielo è blu.

Il cielo in particolare colpisce l’osservazione, anche la più superficiale. 

Più che un cielo notturno sembra un mare in tempesta, mosso da forze vorticose che rendono le stelle e la luna come delle trottole in movimento.

Le luci celesti sono irrefrenabili e le stelle, più che illuminare, spargono la luce e spruzzano, a fasci, lampi di colore bianco, giallo e rosso. Non doveva essere un cielo tranquillo, o almeno non era tranquillo l’uomo che lo stava guardando, perché l’immagine ti investe, quasi ti trasporta via, come una foglia.

Proprio il movimento è un altro aspetto che è da sottolineare. Pur essendo un quadro, il movimento è impressionante: forse il pittore si trovava in una notte piena di vento.

Un vento in grado di tutto: i cipressi, le colline, che sono dello stesso colore del cielo; gli alberi. che si rigonfiano come fossero cavalloni che si frangono sulla spiaggia, che in realtà è la città.

La città, addirittura, appare inclinata sotto il peso della natura, aggrappata al campanile al centro, e al cipresso sulla sinistra.

A dirla tutta non sembra un quadro molto corrispondente alla realtà: l’insieme delle cose sembra esagerato, esagitato, troppo carico di colore e troppo scosso.

Il pittore addirittura traccia le linee di confine degli elementi, ad esempio la il tratto nero che delimita le colline è spessissimo.

In altri casi mette vicino colori chiarissimi e poi scurissimi, quasi non ci fosse un passaggio graduale di luce.

Insomma, l’autore non rispetta certe regole del disegno base: ciò però rende quasi più convincente ed esplicito il quadro.

Questo è strano, ma rende tutto più bello.

 

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